SALTARA: TERRA DI CAPPELLAI


Forse in pochi sanno che Saltara era terra di abilissimi artigiani che producevano, grazie al sapiente uso delle mani, cappelli.

Fu tra la fine dell' '800 e gli inizi del '900 che nacquero a Saltara due fabbriche di cappelli: quella dei Diambri e quella dei Curina. Nella prima, collocata nell'attuale "Via dei Cappellai", lavoravano ben diciassette operaie. 

Fabbrica Curina - primi anni del '900


La seconda fabbrica, nata successivamente, era situata al posto delle attuali scalinate di Piazza Garibaldi ed era dotata di macchinari che permettevano di realizzare cappelli dalle lavorazioni più raffinate. Entrambe commerciavano cappelli in tutto il territorio marchigiano, oltre che in quello romagnolo.




I cappelli prodotti erano di lana e di pelo di coniglio o capra o lepre e le tinte più usate variavano dal grigio, al nero, al marrone. I copricapo di lana erano quelli più richiesti perchè meno costosi e più caldi. 
Queste due fabbriche scomparvero negli anni '30 a seguito di una diminuzione di richiesta del cappello in feltro e ad una sempre più forte meccanizzazione a scapito dell'artigianalità.

Quanto avrei voluto nascere qualche decennio fa per poter passeggiare tra le botteghe artigiane di Saltara!

Per chi fosse interessato a saperne di più, consiglio la lettura di "Cappellai a Saltara" (1998), volumetto a cura degli alunni della scuola media di Saltara, coordinati dai 
Prof. W. Montesi e M. Cecchi.

Oggi il borgo di Saltara merita una passeggiata tra le sue vie, i suoi vicoli, quelli che una volta erano resi vivaci dalle antiche botteghe e dove è ancora possibile immaginare le contrattazioni per l'acquisto delle merci degli artigiani. 

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